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Renato Villoresi nacque a Roma il 13 febbraio 1917. Perse molto presto entrambi i genitori: il padre Lorenzo valoroso ufficiale pluridecorato, morì quando Renato aveva appena 11 anni e la madre Emma Tedeschi, quando ne aveva 22. Renato aveva 2 fratelli Massimo ufficiale dell’esercito, il maggiore e Lionello ufficiale della Marina, il minore.

Quando l’Italia entrò in guerra, Renato prestava servizio nel 13° Artiglieria ” Granatieri di Sardegna” e stava ultimando gli studi per laurearsi in ingegneria. Combatté sul fronte dei Balcani. Il 25 luglio del 1943 cadde il fascismo e l’8 settembre Badoglio firmò l’armistizio con gli anglo-americani. I tedeschi comandati dal generale Kesserling attaccarono Roma. Renato partecipò ai combattimenti alla Magliana rimanendo ferito ad una gamba. Si impegnò attivamente nella Resistenza entrando nella formazione militare clandestina “FOSSI” dirigendo una proficua attività d’informazione e di controspionaggio. Il 18 marzo 1944 venne arrestato e portato al carcere di Via Tasso dove subì inenarrabili torture da parte dei tedeschi che non riuscirono ad ottenere da lui nessuna informazione sull’organizzazione di cui faceva parte. Dopo i fatti di Via Rasella del 23 marzo 1944 i tedeschi ordinarono la rappresaglia. Renato Villoresi venne condotto alle Fosse Ardeatine insieme agli altri prigionieri di Via Tasso e fucilato il 24 marzo 1944 all’età di soli 27 anni.

Il fratello Massimo non si è dato  pace fino a quando a Roma non c’è stata una scuola a lui intitolata: la NOSTRA.

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