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Incontro con Luigi Lo Cascio del 14/03/2013

 

Il giorno 14 marzo tutte le terze della nostra scuola hanno avuto l’opportunità di incontrare il protagonista del film “I cento passi”, Luigi Lo Cascio.

L’incontro è stato veramente commovente perché quello che si è presentato a noi non è l’attore famoso in cerca di apprezzamenti e riconoscimenti ma una persona che ha saputo con la propria sensibilità mettere in scena la vera vita di Peppino Impastato che ha lottato contro la mafia e contro la sua famiglia perché venisse alla luce la verità, pagando purtroppo con la vita il suo desiderio di libertà. Peppino è un ragazzo che non vuole stare a guardare la mafia e rimanere in silenzio, vuole farla conoscere al mondo intero per poterla meglio combattere.

 Prima di girare il film Luigi Lo Cascio si è documentato sulla vita di Peppino ed  ha incontrato la madre , una donna forte e determinata che parlava al presente del figlio,  come se fosse appena uscito per una passeggiata.

Dell’incontro mi ha colpito l’umiltà di chi all’apparenza poteva sembrare un fratello maggiore senza avere la maschera dell’attore che ha ormai raggiunto il successo. Mi ha sorpreso  l’emozione che trapelava dai suoi occhi quando parlava di Peppino ed ho capito perché, Lo Cascio, durante le riprese del film era talmente preso dalla grandezza del suo personaggio che si è dimenticato di tutte le tecniche di recitazione per abbandonarsi ai sentimenti di Peppino che ha interpretato divinamente. Ecco, è stata la sua emozione a commuovermi, si vedeva chiaramente come l’attore fosse illuminato dal suo personaggio.

 Alla domanda “quanti passi ancora bisogna fare per combattere la mafia?” ha  risposto così:” Da allora (tredici anni ) ad oggi, di passi ne sono stati fatti molti e sono anche evidenti, con la legge di qualche anno fa i terreni della mafia vengono confiscati e sono nate molte cooperative che lottano contro la mafia e sopravvivono con i prodotti della terra come l’olio il vino …….un messaggio per i giovani ed una speranza  per il futuro.”

Infine una frase di Luigi Lo Cascio direi un consiglio per noi studenti che ci ha esortato a vedere la scuola non separata dalla nostra vita ma come uno strumento di crescita , di formazione,  un luogo dove bisogna rispettare le regole ed è così che si forma il cittadino di domani, attraverso la costruzione della sua personalità. E’ proprio dalla scuola che nasce la prima forma di educazione alla legalità attraverso lo studio e la formazione culturale che ci consegna gli strumenti con la “s” maiuscola  per combattere ogni forma di sopruso.

Infine un balletto delle ragazze della 3°H sulla musica de “I cento passi” ha concluso la mattinata.

 Chiara Saladini e Marta Pacifici

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