chi era Angelo Celli?
Ultimo di undici figli, Angelo Celli visse a cavallo dei due ultimi secoli (1857–1914) infatti nacque a Cagli (Pesaro), nelle Marche, il 25 marzo 1857, morì a Monza il 2 novembre 1914.
Si laureò in medicina nel 1878 all’Università di Roma “La Sapienza”, dal 1880 si interessò dei problemi sanitari più urgenti del suo tempo diventando noto soprattutto per le sue ricerche sulla malaria, nel 1887 divenne professore della cattedra d’igiene.
Eletto alla Camera dei Deputati nel 1892 promosse in particolare l’articolato corpo di norme contro la malaria e fece sì che venisse approvata la legge sul chinino di Stato, dando la concessione del farmaco agli spacci di sali e tabacchi evitando gli abusi degli speculatori e rendendo facile l’acquisto del prezioso medicinale anche nei territori più arretrati, e al contempo con la determinazione di “zona malarica” si definì il principio del diritto dei poveri e degli operai di avere in tali aree il chinino profilattico e curativo
gratuitamente. La malaria a quel tempo infestava le Paludi Pontine e la Maremma toscana e la Basilicata.
Dopo che fu approvata questa legge promosse una vasta azione di educazione igienica soprattutto nelle scuole e con la moglie Anna ne creò numerose per i contadini. Seguì con molta attenzione le problematiche collegate al mondo dell’infanzia, al lavoro minorile ed alla situazione femminile; inoltre si batté in Parlamento affinché fosse ridotto l’orario di lavoro, fosse riconosciuto il riposo settimanale e fossero attuate leggi riguardanti gli incidenti sul lavoro.
Tratto particolare di Angelo Celli è dunque che alle conquiste in campo scientifico, specie per l’appunto con le proficue ricerche sulla malaria, ha saputo legare un’intensa attività politica che dalla promozione delle leggi si estendeva poi alla loro concreta applicazione sui territori più arretrati d’Italia.
Busti marmorei a lui dedicati sono posti tanto nella Biblioteca dell’Istituto d’Igiene “G. Santarelli” nella Città Universitaria quanto al Pincio, per la sua straordinaria e notevole attività di igienista, di sociologo e di deputato.